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“Potremo fare tanto e bene. Le premesse in questo senso sono ottime. Una squadra qualitativamente all’altezza, con conferme significative rispetto al precedente mandato e con nuovi innesti di valore. Sono molto fiducioso”. Sarà ancora Dario Disegni a guidare, nel prossimo triennio, la Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia. La conferma è arrivata nelle scorse ore, in avvio della prima riunione del nuovo Consiglio della Fondazione tenutasi nella sede dell’UCEI. Affiancheranno Disegni i vicepresidenti Renzo Funaro e Annie Sacerdoti. Nella Giunta operativa anche Andrea Morpurgo e Giorgio Segrè. Completano il Consiglio la presidente dell’Unione Noemi Di Segni insieme a Gabriele Ajò, Andrea De Pasquale, Alberto Di Castro, Anna Di Castro e Andreina Draghi. Revisori dei Conti sono invece Chiara Cundari, Maurizio Nacamulli e Roberto Steinhaus.
“Ci attendono anni di lavoro intenso, in continuità con quanto fatto nel recente passato. Dalla catalogazione e valorizzazione del patrimonio ai diversi progetti, restauri ed eventi che intendiamo realizzare. Supportati in ciò da una crescente sponsorizzazione, sia da parte di istituzioni italiane che straniere. Il segno evidente – sottolinea Disegni – di una sempre più significativa percezione, anche internazionale, di quanto fatto finora”. Nell’occasione sono state approvate le linee programmatiche per il 2020, presentate al Consiglio da Disegni. “Nel corso del passato triennio – si legge nel documento – la Fondazione ha sviluppato in modo significativo le proprie attività nei molteplici campi in cui essa opera nell’espletamento delle proprie finalità istituzionali. Ciò ha comportato una accresciuta visibilità sia nell’ambito della realtà dell’ebraismo italiano sia nel mondo dei beni culturali e ha, di conseguenza, consentito di ottenere importanti contributi pubblici e privati per la realizzazione dei principali progetti in corso. Si può quindi affermare che la strada da percorrere nel 2020 sia già in buona parte chiaramente tracciata in vista dell’implementazione e del completamento dei programmi concepiti e avviati nell’ultimo triennio, pur essendoci spazio per nuove iniziative e nuovi filoni che potranno essere proposti dal Consiglio, nominato nel mese di febbraio dall’UCEI, che si è arricchito per l’ingresso di nuove persone di grande competenza ed esperienza nei diversi ambiti del mondo della cultura”.
Il punto uno riguarda la catalogazione del patrimonio. Viene spiegato al riguardo: “Nel corso del prossimo anno il lavoro, iniziato nel 2014, relativo all’aggiornamento della catalogazione del patrimonio culturale ebraico (destinato in prospettiva a dare vita a un vero e proprio Centro del Catalogo, da collocare presso il Meis a Ferrara), vedrà il proseguimento del lavoro di cinque giovani schedatori che operano sotto la guida di membri del Consiglio esperti nella materia e di un comitato scientifico che revisiona il lavoro svolto”. Particolare attenzione, si annuncia, verrà dedicata al tema delle Biblioteche comunitarie e statali in cui sono presenti volumi in ebraico. “L’UCEI ha ottenuto dalla Rothschild Foundation (Hanadiv) Europe un contributo per un progetto di catalogazione del libro in ebraico, che ha come obiettivo quello di produrre una Teca Digitale, ospitata nel sito della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. La catalogazione, che vedrà il supporto scientifico della National Library of Israel, porterà al censimento di circa 15mila volumi nel biennio 2020/2021 nelle biblioteche comunitarie e statali del Piemonte e del Lazio”. Il coinvolgimento diretto della Fondazione, viene spiegato, “è assicurato dal ruolo chiave affidato alla segretaria, Diletta Cesana, di project manager, in collaborazione con Gloria Arbib, incaricata dalla Giunta dell’UCEI”. Per quanto concerne la valorizzazione del patrimonio, nel documento si ricorda come nel corso del 2018 sia stato rilasciato il nuovo portale www.visitjewishitaly.it, strumento di informazione sul patrimonio culturale ebraico del Paese, frutto di una sostanziale trasformazione del sito “Luoghi Imperdibili”, online a partire dal 2015. Il nuovo sito si è arricchito di fotografie e immagini e ha modificato completamente il proprio aspetto, anche dal punto di vista tecnologico, “presentando ora il patrimonio culturale ebraico in Italia in modalità georeferenziata e multimediale”. Nel 2020 l’intenzione è di “implementare ulteriormente il portale, con l’inserimento di località lasciate residuali nella prima fase di progetto, avvalendoci della collaborazione dell’architetto Baruch Lampronti, curatore dei testi sin dalle prime fasi”.
Verrà poi completato l’importante progetto per la valorizzazione delle catacombe di Venosa, attraverso un programma di ricerche svolto “sotto la direzione scientifica del professor Giancarlo Lacerenza e con il sostegno dell’Associazione Daniela Di Castro”. L’obiettivo è, in particolare, “quello di realizzare una guida del prezioso sito, nell’ambito di una strategia complessiva volta a conseguire una migliore fruizione dello stesso” e “costruendo un attrattivo itinerario turistico nella Basilicata, in collaborazione con le Istituzioni e le realtà associative del territorio”. Sempre nell’Italia Meridionale e Insulare va poi segnalato il restauro dell’Aron ha-Kodesh di Agira, “che beneficerà di uno straordinario stanziamento messo a disposizione dall’Assessorato Regionale alle Infrastrutture della Regione Sicilia”. Grazie all’importante contributo ottenuto dalla Beneficentia Stiftung di Vaduz, potranno essere inoltre operativamente avviati i lavori per il programma di restauro e valorizzazione dell’antico Cimitero di Gorizia (Valdirose) sulla base del progetto predisposto e dell’attività preliminare svolta dall’architetto Andrea Morpurgo. In collaborazione con le Comunità proprietarie dei beni culturali che necessitano di appositi interventi, verranno poi promossi “progetti di restauro esemplari di beni culturali, per i quali verranno attivati tutti i canali di finanziamento ipotizzabili e per i quali la Fondazione metterà altresì a disposizione le competenze professionali presenti al suo interno”. Potranno poi essere realizzati eventi ed esposizioni temporanee, “in particolare in occasione della Giornata Europea della Cultura Ebraica”.
Sulla base dei positivi risultati conseguiti negli scorsi anni con l’affidamento di incarichi di ricerca a giovani studiosi, per il 2020 l’intenzione è di “rinnovare il bando per la concessione di una borsa di ricerca che consenta di far progredire gli studi relativi al patrimonio culturale ebraico in Italia”. Verranno inoltre promossi, anche in collaborazione con qualificati enti culturali e accademici, “convegni di studio e pubblicazioni scientifiche sul patrimonio culturale”. Particolare attenzione verrà infine riservata “a una sempre più efficace attività di assistenza e consulenza alle Comunità nelle loro esigenze di conservazione, di restauro e di valorizzazione del proprio patrimonio, nonché di accesso alle diverse fonti di finanziamento per tali obiettivi, pubbliche e private, a livello nazionale, europeo e internazionale”.(26 febbraio 2020)

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