In Rassegna stampa

IMG_7047da Moked, il portale dell’ebraismo italiano

Con un anno d’intensa attività alle spalle e un’agenda ricca per il prossimo, il Consiglio della Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia ha approvato, nel corso di una riunione ospitata dalla Comunità ebraica di Bologna, il bilancio preventivo per il 2016 e stabilito le nuove linee programmatiche. Che tra grandi eventi – tra cui una mostra alla Biblioteca Nazionale a Firenze dei libri colpiti dall’alluvione dell’Arno del 1966 restaurati e valorizzati, e le celebrazioni per i 500 anni del ghetto di Venezia –, occasioni d’incontro, pubblicazioni, attività di ricerca e restauri, confermano il forte impegno della Fondazione nell’opera già intrapresa di catalogazione dei beni culturali ebraici in Italia. Ed è stato proprio questo uno dei punti su cui si è maggiormente concentrata la riunione, anche grazie agli interventi di Laura Brazzo, ricercatrice del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea e curatrice dell’Open Memory Project, l’archivio digitale sulla storia della Shoah in Italia, e Stefano Frache, amministratore delegato della società Dynamix che ha curato un progetto di catalogazione per la Tavola Valdese e successivamente è stato incaricato dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione di ottimizzare parte dei processi interni del suo sistema informatico SigecWeb, di cui grazie a una convenzione recentemente firmata la Fbcei potrà avvalersi.

Il vantaggio nell’uso di tale piattaforma, ha spiegato Frache, consiste nella possibilità di entrare a far parte del Catalogo nazionale, ma di poter allo stesso tempo utiizzare il proprio portale per presentare i risultati della catalogazione, e renderla maggiormente accattivante e fruibile per il pubblico. Fronte sui cui la Fondazione porta avanti un intenso lavoro di rinnovo e implementazione, avendo reso già disponibili due mappe interattive sul suo sito web. Nella prima si potranno ritrovare schedati tutti i beni archeologici, artistici e architettonici presenti sul territorio, mentre la seconda, quella dei luoghi ‘imperdibili’ entrata a far parte del circuito internazionale della European Routes of Jewish Heritage della European Association for the Preservation and Promotion of Jewish Culture and Heritage (AEPJ), raccoglie e descrive i percorsi turistici, con informazioni, materiale multimediale, e indicazioni pratiche per contattare luoghi d’interesse ed esercizi commerciali e per sapere come raggiungerli. Un’iniziativa, ha sottolineato il presidente della Fondazione Dario Disegni, che “favorisce la promozione del turismo culturale ebraico, la cui richiesta in questi anni è in crescita esponenziale, in particolare dall’estero”.
Utili spunti sono giunti anche dal confronto con Brazzo, il cui progetto è stato premiato a Sidney nel corso della conferenza Linked Open Data in Libraries, Archives and Museums (LODLAM), dedicata all’intreccio tra tecnologia e beni culturali. Nell’archivio digitale del CDEC è possibile visualizzare online le descrizioni archivistiche e catalografiche delle risorse conservate nella biblioteca e negli archivi storico, fotografico e audio-visivo dell’istituto milanese e accedere ad alcune delle collezioni più importanti del suo patrimonio documentale. Ed è dai nomi delle vittime della Shoah che Brazzo è partita per la prima parte del processo di pubblicazione, raccogliendo e incrociando i dati e i documenti disponibili e per poi informatizzarli in precisi formati rendendoli disponibili online e immettendoli in un circuito di larghissima scala che mette in rete tutte le risorse disponibili sull’argomento provenienti da tutto il mondo.
Accanto a questo incessante lavoro dietro le quinte, la Fondazione sarà protagonista anche con grandi eventi culturali in un anno ricco di ricorrenze. In collaborazione con la Comunità ebraica di Firenze, sarà inaugurata a novembre una mostra alla Biblioteca Nazionale del capoluogo toscano in cui saranno esposti alcuni degli antichi volumi ebraici rovinati dall’inondazione dell’Arno, che esattamente cinquant’anni dopo tornano nella loro città. Questo l’obiettivo finale della mostra, insieme al restauro di volumi preziosi, che saranno dapprima ospitati temporaneamente dalla Biblioteca Nazionale, per poi ritrovare la loro sede definitiva nel Tempio ebraico di Firenze. Il 2016 è poi anche l’anno del cinquecentenario del Ghetto di Venezia, che vede la Fondazione impegnata in un’attiva collaborazione con il comitato organizzatore delle celebrazioni per le varie iniziative previste, dalla mostra su “Ebrei, Venezia e Mediterraneo” che si terrà nel corso dell’estate a Palazzo Ducale, agli itinerari alla scoperta della presenza ebraica nella città, alle attività di ricerca sulla storia della Comunità veneziana curate dall’Archivio di Stato.
In seguito alle dimissioni di Roberto Cerniani, alla riunione ha partecipato per la prima volta la nuova consigliera Serena Terracina, nominata dalla Giunta dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Il Consiglio si riunirà nuovamente nei primi mesi del 2016.

Francesca Matalon twitter @fmatalonmoked

(9 ottobre 2015)

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