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INFORMAZIONI EVENTO

Data inizio evento: 09/03/2021 Orario: 6:00 pm - Tipo evento: multimediale Link: https://zoom.us/meeting/register/tJMqdeisrzIrHNBvpqdMHdN3KJn5TV9ZquNo Organizzatore: FBCEI

 

Presentazione del volume “Sub anulo piscatoris. Un registro e una comunità ebraica nella Roma dei papi (secoli XVI – XVIII)” di Lucrezia Signorello. Pontecorboli editore, Firenze 2020

 

 

Saluti istituzionali
Dario Disegni – Presidente Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia
Ruth Dureghello – Presidente Comunità Ebraica di Roma

Modera
Giorgio Segré – Componente di Giunta Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia

Intervengono
Claudio Procaccia – Direttore del Dipartimento Beni e Attività Culturali Comunità Ebraica diRoma
Germano Maifreda – Professore Ordinario di Storia economica Università degli Studi di Milano
Amedeo Spagnoletto – Direttore Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah

Sarà presente l’autrice

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La Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia (FBCEI) (costituita dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane nel 1986) ha il compito istituzionale di promuovere la conservazione, il restauro, la valorizzazione del patrimonio storico-artistico ebraico in Italia. In tale contesto la Fondazione ogni anno indice un bando di ricerca e studio sui beni culturali ebraici

Nel giugno 2017 è risultata assegnataria della borsa di ricerca della Fondazione la dott.ssa Lucrezia Signorello che ha dato origine al presente volume. Il Lavoro dell’autrice si è incentrato sui documenti conservati presso la sezione medioevale dell’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma (ASCER) “Giancarlo Spizzichino” e, in particolare, sul registro “1H7 – Registro di documenti antichi”, appartenente al fondo Università degli ebrei di Roma costituito da 155 documenti in forma di copia semplice o autenticata.

Nella ricerca la dott.ssa Signorello ha potuto usufruire della preziosa collaborazione di Claudio Procaccia e di Silvia Haia Antonucci dell’ASCER e della supervisione della Prof.ssa Serena Di Nepi, Professore associato di Storia Moderna all’Università La Sapienza di Roma.  Il Volume, pertanto, è il risultato della positiva sinergia tra la Fondazione e la Comunità ebraica di Roma ed in particolare dell’ASCER e costituisce un percorso di cooperazione fra istituzioni ebraiche nel campo degli studi storici che merita di essere ulteriormente sviluppato.

I documenti conservati nel registro coprono un arco di tempo che va dal 1521 al 1729 e mettono in luce uno spaccato, in una prospettiva ebraica, della Comunità ebraica di Roma di quel periodo storico. Infatti le ragioni di questa sezione documentale non sono casuali. I vertici comunitari dell’epoca percepirono la necessità di disporre di un corpus aggiornato e organizzato da cui attingere in caso di controversie.  I documenti costituiscono da un lato una raccolta di “precedenti” – disposizioni normative, sentenze di processi giudiziari, memoriali –  da sfruttare per eventuali contenziosi futuri e per questo motivo un campione rilevante di questi documenti presenta atti rogati in forma autenticata da notai capitolini. Tale raccolta delinea quindi un patrimonio di cui servirsi per riaffermare diritti, difendere comportamenti tenuti, e sostanzialmente rivendicare una propria identità e dignità che purtroppo veniva ripetutamente messa in discussione dalle autorità dello Stato pontificio.

Ma il registro è anche uno spaccato delle intense interrelazioni esistenti tra ebrei e cattolici, tra le autorità della Roma papale e i vertici della Comunità, in particolare dei Fattori (coloro che detenevano il potere esecutivo della Comunità ebraica romana), nonché dei rapporti all’interno della stessa comunità in questo periodo storico. Rapporti difficili ma che comunque prevedevano un dialogo.  L’attenta analisi dei documenti ha permesso di porre in risalto una serie di problematiche che impattavano in modo rilevante sulla vita della popolazione ebraica. Il freno al  dileggio degli ebrei durante il carnevale ( le così dette giudiate), con i loro duri risvolti anche economici e i pericoli fisici per i componenti della Comunità, i roghi  e la censura dei libri ebraici, in particolare il Talmud, la gestione dei cancelli del ghetto, il permesso di non utilizzare,  in particolari occasioni , il contrassegno , i battesimi forzati, l’uso dei fabbricati , costituiscono molte delle situazioni che la Comunità ebraica romana si trovò ad affrontare e il registro ci restituisce  anche un prezioso quadro dell’intenso sforzo di resistenza  che la stessa profuse anche per intessere un dialogo che seppure difficile si sviluppò con la popolazione cattolica e con le  autorità ecclesiastiche .

Quindi il repertorio ci offre  una serie  di prospettive storiche che potranno essere  affrontate nel seminario in particolare  da un lato la Comunità ebraica di Roma si pose nel corso di questi secoli in una posizione di necessario dialogo con la comunità cattolica circostante  e dall’altra cercò di porre un freno alle molteplici difficoltà di coesistenza rivendicando i propri diritti fondamentali dai quali traspariva la costante riaffermazione della propria identità, due aspetti di una stessa politica?

G.Segrè

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